L’armadio, da ottobre a marzo circa, sembra diminuire di capienza, effetto dovuto al maggiore spessore dei tessuti invernali che proteggono dal freddo insistente della stagione più rigida dell’anno. Ma quali sono quelli da utilizzare?
Associare i tessuti invernali ad uno “stop” allo stile è comunque sbagliato: se è vero che i capi estivi sono solitamente più colorati e adattabili, anche d’inverno un uomo può mostrare la propria personalità attraverso l’abbigliamento.
A patto, ovviamente, di rispettare un certo decoro e di scegliere il tessuto da sfoggiare per ogni occasione.
I quattro tessuti invernali che dovrebbero fare da padrone nell’armadio di un uomo sono il cashmere, la flanella, il velluto a coste e il tweed, da utilizzare in occasioni differenti. Vediamole nel dettaglio.
Cashmere. Lana più pregiata del merino e più delicata al tatto, ha un effetto fine e setoso che supera in eleganza qualsiasi altro tessuto. Per gli uomini d’affari o per chi lavora a stretto contatto con il pubblico, un abito monopetto in cashmere blu o grigio o una giacca in puto o misto cashmere è il must have che non può mancare.
Flanella. No, non riguarda solo le vecchie giacche da camera dei nonni. Anzi: un abito completo di flanella con motivo finestrato o in principe di Galles è un passepartout che rende alla moda ed eleganti allo stesso tempo.
Velluto a coste. In una parola: il tessuto dei pantaloni. Ma non solo: questo tessuto, tornato di gran moda negli ultimi anni, è perfetto per blazer e giacche, da abbinare con contrasti di colore tra pantaloni e parte superiore dell’outfit. In alternativa, sta bene anche sull’abito completo, pur richiedendo un po’ di sicurezza in più per portare un completo così particolare.
Tweed. Il velluto a coste sta ai pantaloni come il tweed sta alle giacche per un look urban contemporary che distingue dalla massa. Una giacca o un cappotto in tweed va bene a qualsiasi età, e può essere abbinata ad un jeans tanto quanto ad un pantalone nero.