Scegliere un abito sartoriale significa possibilità di scelta, personalizzazione dell’abito, cura nella realizzazione. Per questo conoscere la stoffa e i tipi di armatura del tessuto è importante per saper cucire ma anche per saper scegliere l’abito adatto per noi.
Cos’è l’armatura di un vestito?
Prima di considerare i vari tipi di armatura, è bene sapere che si tratta dello schema che determina il telaio, il modo di intrecciarsi dei fili di ordito con quelli della trama. È proprio l’armatura quindi a stabilire che tipo di tessuto risulterà dalla lavorazione.
A partire dal tipo di tessitura più semplice, l’armatura a tela si ottiene inserendo i fili di trama (ovvero i fili orizzontali) alternati su quelli di ordito (i fili verticali). Senza disegni particolati, l’armatura a tela è uguale da entrambi i lati. Lo svantaggio forse è quello di sgualcire facilmente, è comunque una lavorazione resistente.
L’armatura a saia produce linee diagonali grazie al fatto che il filo di trama passa sopra un filo di ordito e sotto due fili di ordito, mentre il contrario avviene sul lato o facciata opposta. Da questo tipo di armatura risultano tessuti che si adattano facilmente al corpo e al movimento, quindi non rigidi. Vengono prodotti soprattutto abiti in lana ma anche in cotone e fibre sintetiche.
L’armatura a raso, invece, si caratterizza per uno schema differente: la trama passa sopra un filo di ordito e sotto a diversi altri a seconda dello schema adottato. Il che vuol dire che dall’intreccio non risulteranno linee diagonali, ma punti distanziati e regolarmente distribuiti.
L’armatura a batavia, infine, è la più diffusa e utilizzata per la tessitura e la lavorazione di abiti maschili. In questo caso spicca l’effetto diagonale sia dal dritto sia dal rovescio, da entrambi i lati della stoffa. Il tessuto risulta elastico e flessibile.
La SartoriaCrimi di Palermo realizza abiti sartoriali di alta qualità, puntando ad esaltare al meglio la figura di chi indossa le loro creazioni.
