Il nodo alla cravatta: un tocco da vero gentleman
Il nodo alla cravatta non serve solo a tener fermo sulla camicia l’accessorio maschile per eccellenza, ma contiene in sé diversi significati, storie e tradizioni che devono essere conosciute per fare il nodo alla cravatta giusto per ogni occasione.
Non esiste, infatti, un solo nodo di cravatta. Nel corso degli anni, la moda maschile ha attribuito alla cravatta tanti tipi di chiusura, più o meno casual o raffinati, e più o meno semplici da realizzare.
Addentriamoci nel mondo dei nodi per scoprire con quante sfumature di stile possiamo giocare!
Nodo Windsor
I reali inglesi non lasceranno solo un’eredità storica senza precedenti al mondo, ma anche un nodo di cravatta universalmente riconosciuto come il più elegante e austero. La paternità è attribuita a Edoardo VIII, ha una forma triangolare e piena, priva di pieghe e imperfezioni, quasi come una scultura.
Nodo Balthus
All’opposto della rigidità inglese troviamo l’eccentricità del nodo Balthus, caratterizzato da un volume esagerato capace di andare ben oltre il classico nodo di cravatta per prendere l’attenzione degli sguardi a discapito della camicia e della giacca. Da adeguare a colletti ampi, per mantenere l’equilibrio delle dimensioni.
Nodo Onassis
Questo nodo è adatto alle cravatte in cui la decorazione, lo stile e i colori fanno da padroni. Cravatte talmente belle e vistose da sole che il nodo viene nascosto sulla parte posteriore: così la cravatta sta ferma, ma non perde quasi nulla della propria stoffa da esposizione.
Nodo Cavendish
Prende spunto dal nodo Windsor per la forma, pur perdendo la sua statica posizione per trasformarsi in un nodo dall’eleganza casual, così come le cravatte a cui si adatta più facilmente: larghe, lunghe, perfette per colletti stretti.
Nodo di cravatta Orientale
Per chi non vuole apparire né sentirsi troppo pomposo o impostato: il nodo orientale è minimal, portato più in basso, per cravatte strette e cravattini senza troppe pretese.
