Ispirato alle uniformi militari, il doppiopetto torna protagonista della moda uomo e diventa un capo sinonimo di eleganza contemporanea. Il doppiopetto nasce come rivisitazione delle divise militari della Marina Britannica del primo Novecento.
Evoluzione di un capo senza tempo
Da giacca aderente si trasforma nel tempo in un modello più comodo e più corto. Oggi il doppiopetto più utilizzato è quello a sei bottoni, seguito da quello a quattro bottoni; mentre il doppiopetto a due bottoni è un modello poco in uso attualmente, ma molto apprezzato nelle occasioni formali.
Il doppiopetto è un capospalla da uomo che, lo dice già il nome stesso, prevede un petto sovrapposto all’altro. Solitamente, nel modello a doppia fila di bottoni, la seconda è più che altro decorativa. A chiudere la giacca, è la fila dei bottoni più esterna.
Come si evolve il modello del doppiopetto dall’uniforme militare fino ad oggi?
A fare la differenza è stato il Duca di Kent con il suo modello di doppiopetto Kent. Il rever o bavero era stato pensato per essere arrotolato e fissato con il bottone più basso dei due: dettaglio molto apprezzato dal Duca di Windsor che ha fatto del modello Kent il suo simbolo.
Oggi la classica forma del rever è quella a lancia: la punta del bavero si estende in direzione della spalla quasi fino a toccarla. L’obiettivo di questo modello è distogliere l’attenzione dal giro vita e dare un aspetto più longilineo alla forma di chi lo indossa.
A creare contrasto e a caratterizzare ogni modello di doppiopetto è il bottone: l’ideale è abbinare il colore dei bottoni a quello del tessuto, ma per uno stile più audace è possibile optare per il metallo o colori differenti dal tessuto della giacca.
Non c’è limite alla scelta del materiale o del colore, invece. C’è da dire però che il gessato e lo spigato sono perfetti per il modello classico del doppiopetto, valorizzando le caratteristiche tecniche.