La cravatta è il simbolo per eccellenza dell’eleganza maschile. Aggiunge ad ogni capo un tocco di stile e di personalità in più. Non soltanto colore, fantasia e tessuto definiscono lo stile di chi la indossa, ma anche il modo in cui viene annodata. Come diceva infatti Oscar Wilde: “Una cravatta ben annodata è il primo passo serio nella vita”.
Esistono numerosissime tipologie di nodo, ma il nodo semplice, detto anche Four-in-hand, è il più diffuso ed il più versatile. Il nodo alla Windsor è, invece, il classico nodo a forma triangolare. Questo nodo particolarmente amato da Edoardo VIII ben si adatta a camicie con colli aperti come quelli alla francese.
Così come qualsiasi accessorio che completa un abito maschile, anche la cravatta è un prezioso dettaglio al quale va dedicata attenzione e cura. Il nodo alla cravatta non andrebbe mai allentato per non dare un’immagine disordinata di sé e dovrebbe essere ben centrato al colletto della camicia coprendone l’ultimo bottone. Solitamente la larghezza della cravatta è compresa tra gli 8 ed i 9 cm, mentre la lunghezza non oltrepassa la cintura.
Per quanto riguarda il colore di questo accessorio, simbolo di distinzione e di eleganza, solitamente va scelta di una tinta che si adatti alla camicia. Sono da preferire tonalità chiare per il giorno e scure per la sera.
Per quanto riguarda le cravatte a righe, in Inghilterra sono simbolo di appartenenza. I colori delle righe spesso indicato un particolare college, un club o una scuola.
Le migliori cravatte sono realizzate in seta o in lana, ma ne esistono di tantissimi tessuti. Solitamente l’interno è realizzato di un tessuto differente. Solo le Fold ties sono realizzate al 100% in seta. Il quadrato di seta viene ripiegato fino a sette volte per ottenere la forma della cravatta, senza che sia necessaria alcuna imbottitura o altro materiale aggiuntivo.
Sulle origini della cravatta ci sono diverse ipotesi. Si pensa che l’antenato di questo accessorio venisse già indossato dai legionari romani nel II secolo d.C. In realtà si tratta di un pezzo di stoffa indossato attorno al collo per proteggersi dal freddo.
Nel XVII secolo, invece, si diffuse la moda tra i gentiluomini francesi del tempo di indossare dei fazzoletti da collo annodati attorno al collo come vero e proprio vezzo di vanità.
Prodotto con stoffe pregiatissime, nel 1800 fu reinterpretato dagli inglesi che ne ridussero la lunghezza ed introdussero nuovi colori neutri al bianco, unico colore utilizzato dai francesi. Il fazzoletto veniva poi fermato da una spilla decorata.
Con il passare degli anni i colori iniziano a divenire più accesi ed il fazzoletto si trasforma nella caratteristica cravatta Ascot.
Fu Lord Brummel, dandy noto per il suo abbigliamento molto ricercato ed elegante, a dare una nuova interpretazione del fazzoletto da collo. Era talmente attento a questo dettagli che se al primo tentativo il nodo risultava di brutto effetto sostituiva subito il fazzoletto.
Nel 1880 alcuni studenti dell’Exeter College di Oxford annodarono al collo i nastri dei loro cappelli di paglia. Da lì si sviluppò una vera e propria moda tra i ragazzi dei collegi che iniziarono ad indossare questi nastri colorati in seta grezza al collo.
La cravatta moderna nasce nel 1924. Prima di questa data venivano tagliate a dritto filo e foderate con tessuti differenti. Jesse Langsdorf di New York creò la cravatta moderna, tagliando la seta con un angolo di 45 gradi rispetto al dritto filo, impiegando tre strisce del medesimo tessuto cucite insieme.
Ancora oggi le migliori cravatte rispetto questo procedimento.