Morbido, traspirante e ipoallergenico, il Cupro è il tessuto in fibra di cellulosa utilizzato per confezionare le fodere degli abiti.
Nato in Germania alla fine del XIX secolo, il particolare procedimento di rigenerazione della fibra di cellulosa con il metodo del cuproammonio è stato applicato originariamente a livello industriale dalla Bemberg, azienda tessile tedesca, a partire dal 1911, per poi diffondersi in vari paesi tra cui l’Italia.
Commercializzato a livello globale esclusivamente dall’azienda giapponese Asahi Kasei, leader mondiale della produzione di fibre tessili, il Cupro (o Bemberg) è prodotto dai linter di cotone, ovvero dai peli corti e lanuginosi aderenti ai semi del cotone in seguito alla separazione delle fibre. La cellulosa pura viene sciolta in una soluzione di rame e ammoniaca, successivamente estrusa nel filatoio sotto forma di filo. Il prodotto finale presenta la caratteristica lucentezza del rayon, fibra trasparente ottenuta dalla cellulosa. A causa dell’impiego di grandi quantità di soluzione cuproammoniacale nelle fasi di lavorazione, la produzione del Cupro era inizialmente piuttosto inquinante. Oggi, per fortuna, i processi produttivi si sono evoluti fino a raggiungere livelli sufficientemente sostenibili a livello ecologico.
Il Cupro si distingue per essere un tessuto elastico e lucente, che risulta estremamente delicato a contatto con la pelle, preservandola da eventuali allergie. Biodegradabile e riciclabile al 100%, il Cupro assorbe molto facilmente l’umidità rilasciandola all’esterno. La sua antistaticità, inoltre, unita alla scivolosità sulla pelle o a contatto con altri capi d’abbigliamento, rende questo tessuto ideale per la realizzazione di indumenti come calze e collant, nonché per il rivestimento di giacche, gonne e pantaloni. Luminosi e soffici al tatto, i tessuti in Cupro possono essere stirati ad alte temperature e si contraddistinguono per la loro igroscopicità, che garantisce un comfort termico assoluto mantenendo la pelle fresca in presenza di temperature elevate e, al contrario, riscaldandola in caso di esposizione a un clima freddo.